La salute è la prima priorità per le famiglie italiane, seguita da soldi e lavoro.
1 italiano su 10 ha sottoscritto un piano sanitario integrativo, e 5 su 10 valutano questo investimento. 9 su 10 sono soddisfatti del servizio offerto da queste soluzioni assicurative.
Molte aziende includono fortunatamente l’assistenza sanitaria integrativa tra i servizi welfare per i propri dipendenti. Possono quindi sfruttare convenzioni assicurative come:
- Allianz;
- Aon;
- Axa;
- Blue Assistance;
- Edenred;
- My Assistance;
- Poste;
- RBM Previmedical;
- UniSalute;
- Welion…
oppure Fondi e Casse Sanitarie, oltre che Società di Mutuo Soccorso (SMS), come:
- Ania;
- Casdic;
- Caspie;
- Emapi;
- Faschim;
- Fasdac;
- FASI;
- Fondo Est;
- MBA Mutua;
- Metasalute;
- Quas;
- Sanarti…
Più il tempo passa e sempre più aziende offriranno coperture sanitarie ai propri dipendenti, ma allo stesso tempo aumenterà comunque l’adesione alle assicurazioni salute da parte di chi non ha questo benefit aziendale, o magari lo ha in maniera basica.
Cosa spinge le persone a sottoscrivere una polizza salute?
Penserai subito alle infinite liste di attesa per ottenere una visita con la mutua, certo, ma il vero motivo che spinge la maggior parte delle persone ad aderire ad una polizza sanitaria è l’elevato costo della sanità privata.
Ciò significa che tantissime persone ormai nemmeno prendono in considerazione il SSN, ma vedono come unica possibile scelta il privato, e questo essendo costoso, viene approcciato tramite le assicurazioni sanitarie.
Se però ti interessa qualche dato in merito alle liste di attesa posso dirti che:
- Mammografia 162 giorni;
- Risonanza Magnetica 145 giorni;
- Colonscopia 143 giorni;
- Visita Endocrinologica 139 giorni;
- Visita Dermatologica 137 giorni;
- Visita Oncologica 132 giorni.
Imbarazzante.
Il Servizio Sanitario Nazionale riuscirà a riprendersi dallo stato di crisi?
La maggior parte delle persone sa bene che la sanità pubblica italiana non riuscirà a reggere ancora per molto e ci sarà una inevitabile accelerazione del settore sanitario privato.
Basta leggere un qualsiasi comunicato dei sindacati di settore per capire che tutti sono abbastanza certi del collasso del sistema, sempre che non vengano presi seri e tempestivi provvedimenti.
I fatti di cronaca relativi alla malasanità non fanno altro che testimoniare ulteriormente questa grave situazione.
In 12 regioni italiane su 20, il SSN non riesce nemmeno a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA).
Perché il SSN si sta sgretolando e viene ormai ignorato da molti cittadini?
Si possono citare alcuni fattori:
L’Italia ha una popolazione anziana
Siamo uno dei paesi europei dove si vive più a lungo, e questo porta ad avere una popolazione composta da tantissime persone anziane, quindi più fragili e bisognose di cure.
L’Italia investe poco nel SSN
Siamo tra i paesi in Europa che investono meno nella sanità pubblica, e i risultati purtroppo si vedono.
Scarsa adesione agli screening
Molte patologie gravi se prese in tempo possono essere curate meglio e con un impatto economico minore, ma purtroppo in Italia tante persone non aderiscono a queste importanti opportunità di controllo, molte delle quali gratuite.
Finiscono quindi per ammalarsi gravemente, appesantendo un sistema sanitario già sotto pressione.
Emigrazione di medici e infermieri
Il personale sanitario in altri paesi può ottenere una situazione lavorativa migliore sia a livello retributivo che qualitativo.
Molti giovani, ma anche professionisti affermati, decidono quindi di lasciare il paese.
Alcuni per soldi, altri per poter lavorare in un contesto migliore.
Altri fattori critici
- Pochi medici di base e infermieri;
- Carenza di ospedali e posti letto;
- Alcune specializzazioni vengono ignorate dai giovani laureandi;
- Errata programmazione passata nei blocchi assunzioni e nel numero chiuso.
Questa situazione di disagio porta peraltro a brutti fatti di cronaca, come le intollerabili aggressioni al personale sanitario.
Il grande e inevitabile successo della sanità privata
Le prestazioni mediche dove ormai le persone si rivolgono automaticamente al privato sono il dentista (9 su 10), l’oculista (8 su 10), il ginecologo e l’otorino (7 su 10), e il dermatologo (6 su 10).
I dati a tendere saranno di un continuo incremento.
Cosa offre la sanità privata?
Il settore privato, sia pagando di tasca propria che tramite assicurazioni, offre:
- Tempi rapidissimi e certi;
- Ampia scelta di specialisti;
- Strutture moderne e accoglienti;
- Strumentazioni moderne;
- Efficienza;
- Semplicità.
Per alcune persone andare nel privato o comunque avere una polizza sanitaria, è una sorta di status symbol.
Chiaramente la qualità si paga.
Le statistiche Banca d’Italia dimostrano anche che la diffusione delle assicurazioni sanitarie è maggiore tra le persone con livelli di istruzione elevati.
Come sempre ci si scontra quindi con il classico analfabetismo finanziario e assicurativo di parte del popolo italiano.
Come funzionano le assicurazioni sanitarie
Sono degli abbonamenti alla sanità (pubblica e privata), dove pagando un importo annuo/semestrale/mensile (detto premio), puoi effettuare qualsiasi prestazione medica gratuitamente.
Se per qualche motivo ti rivolgi comunque al servizio pubblico (ad esempio per gli esami del sangue, dove solitamente le liste di attesa non sono lunghissime), otterrai il rimborso totale del ticket.
Oppure, se si viene ricoverati in emergenza in ospedale, si otterrà una indennità monetaria.
Le prestazioni garantite
Nei pacchetti completi trovi praticamente tutto, ma ti elenco le prestazioni più comuni:
- Interventi chirurgici;
- Ricoveri per malattie e infortuni;
- Trapianti;
- Cure oncologiche;
- Malattie metaboliche;
- Visite specialistiche;
- Check-up;
- Alcune spese odontoiatriche;
- Diagnostica;
- Fisioterapia;
- Protesi;
- Prestazioni mediche all’estero;
- Parto;
- Diagnosi comparativa;
- Assistenza medica telefonica.
Cosa non è compreso e quali sono i limiti?
Non vengono pagati gli interventi estetici (salvo che questi non siano necessari dopo infortuni o incidenti).
Non sono comprese altresì le cure inerenti patologie pregresse già in essere al momento dell’adesione alla polizza.
Ci sono poi malattie importanti che escludono a priori l’adesione a queste soluzioni. Ad esempio chi ha avuto tumori, infarti o ictus negli ultimi cinque anni. Chi ha cirrosi epatica, pancreatite acuta/cronica, Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, scompensi gravi a certi organi, HIV, tossicodipendenze, invalidità totale.
Vengono poi esclusi gli infortuni da sport estremi, come non vengono rimborsate le spese inerenti a prestazioni mediche non riconosciute dalla medicina ufficiale.
Chiaramente ci sono limiti di età. Raro che una persona di 71 anni possa assicurarsi, anche se alcune compagnie prevedono dei pacchetti ad hoc per le persone più avanti di età, o la possibilità di proseguire anche oltre una certa anzianità anagrafica se si era già precedentemente assicurati.
Solitamente ci sono alcune limitazioni anche per le cure odontoiatriche (dentista). Per tutto ciò che riguarda i denti esistono infatti assicurazioni dedicate più complete.
A cosa prestare attenzione?
Sono polizze davvero ben fatte ma è bene approfondire alcuni aspetti:
Strutture convenzionate
Un caratteristica da considerare è la rete delle strutture e degli specialisti convenzionati.
Ci sono assicurazioni che si avvalgono di reti molto ampie e capillari, mentre altre un po’ meno. Si rischia quindi, per risparmiare, di aderire a prodotti comunque validi a livello contrattuale ma che poi non offrono nella propria zona strutture sufficienti.
Ogni compagnia assicurativa pubblica sui propri siti internet la lista delle strutture convenzionate. Anche le strutture sanitarie stesse, online, spesso riportano le compagnie assicurative convenzionate.
Pacchetti e opzioni contrattuali
Molte assicurazioni prevedono la possibilità di scegliere tra prodotti basici, intermedi o completi, con tariffe chiaramente differenti.
Parlane con il tuo consulente, anche se generalmente conviene optare per i pacchetti all incluse. Inutile giocare sulla statistica di cosa mi può capitare o meno.
Decorrenza delle garanzie
Nei primi 30 giorni dalla firma della polizza è operativa solo la garanzia infortuni.
Ti consiglio tra l’altro di non effettuare visite e accertamenti diagnostici in questi 30 giorni di carenza assicurativa, perché se dovesse emergere una patologia grave, questa potrebbe essere poi esclusa dalle future garanzie, e considerata quindi “pregressa”.
Come funzionano i rimborsi e le prestazioni?
È tutto molto semplice e alla portata di chiunque.
Assistenza diretta
Tramite l’app, il sito o il numero verde, prenoti direttamente la prestazione richiesta grazie a una procedura guidata. Se conosci già la struttura o lo specialista, lo sceglierai tra le proposte, altrimenti ti farai consigliare dalla procedura/operatore.
Basterà poi presentarti il giorno dell’appuntamento con la prescrizione del medico (va bene anche quella bianca scaricata dal fascicolo sanitario) e otterrai la fattura quietanzata, senza però dover pagare nulla.
Puoi anche contattare direttamente la struttura convenzionata che preferisci, fissare l’appuntamento, e poi segnalarlo all’assicurazione tramite app, sito o numero verde, sempre con una procedura assistita.
Queste due modalità non necessitano di particolare preavviso, quindi puoi anche fissare un appuntamento uno o due giorni prima, a volte addirittura in giornata.
Esempio: mi sveglio al mattino con una importante congiuntivite, chiedo al medico di caricarmi sul fascicolo sanitario la prescrizione per una visita oculistica. Chiamo il mio poliambulatorio convenzionato di fiducia, e alle 12:00 effettuo la visita gratuitamente tramite l’assicurazione.
I piani sanitari offerti dal datore di lavoro, a differenza delle assicurazioni che si possono stipular a parte, molto spesso prevedono piccoli importi a carico del dipendente (franchigie e scoperti) e quasi mai un rimborso totale (se non per i ticket).
Assistenza indiretta o rimborsuale
È la modalità che si usa quando ci si rivolge a strutture sanitarie o medici non convenzionati.
Il cliente pagherà come tutti la prestazione, ma poi otterrà un rimborso parziale una volta caricata la documentazione tramite app o sito (fattura pagata + prescrizione del medico di base o specialista).
Questo rimborso parziale è comunque spesso molto alto, attorno mediamente all’80% della spesa sostenuta (spendo 200 €, ottengo 160 €).
Si può mantenere la detrazione IRPEF delle spese mediche?
Se la copertura sanitaria fa parte di un pacchetto welfare aziendale o similare, quindi non pagato dal dipendente, no. Si potrà detrarre solo la parte di spesa a proprio carico (franchigia/scoperto).
Esempio: si paga una visita 300 €, questa viene rimborsata dall’assicurazione per 240 €, si potranno detrarre 60 €.
Se la polizza sanitaria invece l’hai acquistata e pagata, potrai portare in detrazione tutte le spese sanitarie sostenute, anche se la spesa è stata coperta totalmente dal piano sanitario.
Proprio così: oltre che non pagare nulla ci guadagni pure il 19%.
Esempio: effettui una visita in assistenza diretta presso una clinica convenzionata che emette fattura per 300 €. Questa è già pagata dalla tua assicurazione, quindi non devi saldare nulla. Anche se questi 300 € non li hai mai pagati grazie alla polizza, potrai portarli tutti in detrazione, incassando 57 € (il 19 % previsto dalla normativa vigente).
È un grande vantaggio fiscale, perché se in un anno per ipotesi effettui prestazioni sanitarie di routine/prevenzione per 1.000 €, totalmente pagate dall’assicurazione, l’anno dopo otterrai tramite la detrazione il 19 %, quindi 160 € (il calcolo tiene conto della franchigia minima non detraibile di 129,11 € prevista dalla normativa italiana).
A voler essere ironici, ma non troppo, molto meglio che un investimento in BTP (qui il mio articolo).
Il premio della polizza sanitaria non è invece detraibile. Discorso diverso per le imprese che acquistano queste coperture per soci o dipendenti, ottenendo grandi benefici fiscali.
Qui trovi ulteriori chiarimenti da parte dell’Agenzia Entrate.
Quante visite e prestazioni si possono fare?
I massimali, cioè le spese massime annue rimborsabili incluse nel piano sanitario, sono davvero elevati. Anche volendo diventa difficile raggiungere i limiti previsti.
Inoltre per i controlli di routine, nel caso per qualche vicissitudine medica tu abbia già raggiunto il massimale annuo, puoi benissimo farli nei primi mesi di rinnovo della copertura annuale.
Potrai quindi scadenziare i controlli di routine suddivisi in due periodi, e non tutti assieme nello stesso anno.
Ad esempio: se l’assicurazione si rinnova a novembre, puoi pianificare le visite di prevenzione da settembre a febbraio, di modo da farle tutte ravvicinate ma comunque in due anni assicurativi diversi e con un doppio massimale.
Ti puoi quindi dedicare interamente a te stesso effettuando tutti i controlli di routine e prevenzione consigliati dalla comunità medico scientifica, in tempi rapidi e senza stress, come:
(Accanto alla prestazione trovi il costo medio che si sosterrebbe senza assicurazione. Alcuni controlli sono consigliati annualmente, altri ogni due o cinque anni. I miei sono spunti, non sono un medico, parlane con il tuo dottore)
- Esami Sangue + Urine + Sangue occulto (110 €);
- Visita Cardiologica + ECG Cardiaco + Ecocardiogramma (200 €);
- ECG Sotto Sforzo (150 €);
- Holter Cardiaco 24 ore (120 €) ;
- Ecografia Addome completo + ECD Tronchi Sovraortici + ECD Arti Inferiori (230 €);
- Visita Dermatologica (120 €);
- Visita Oculistica (120 €);
- Visita Urologica/Ginecologica + ECO (130 €)
- Visita Otorinolaringoiatrica (120 €);
- Visita Endocrinologica + ECO (150 €);
- Visita Senologica + ECO (150 €);
- Visita Nutrizionista (110 €);
- Mammografia (150 €);
- Colonscopia (350/700 €);
- Check-up completo con Medico Internista che include buona parte delle prestazioni citate (1.000 €);
- Igiene/Pulizia Dentale con Ablazione Tartaro (90 €);
- Test Allergologici es. AlexTest 2 (200 €);
- Test DNA Fetale in gravidanza (1.000 €)…
Cito per completezza anche l’importante controllo della pressione arteriosa, seppur fattibile in farmacia con un costo irrisorio o gratuitamente dal proprio medico di famiglia (quindi non legato ad eventuali coperture assicurative).
Ovviamente fatti furbo e considera anche tutti gli screening gratuiti offerti dalla tua regione.
Hai intuito bene che se sei una persona attenta alla tuo futuro e alla tua salute, in media ogni anno spenderai almeno 1.000 € circa in visite di prevenzione.
C’è anche chi non spende nulla non facendo appunto nulla, ma la mancata prevenzione comporterà poi spese da capogiro successivamente e tanti sensi di colpa.
Nessun vincolo territoriale
Se sono residente a Bologna, e voglio farmi visitare o operare da uno specialista di Roma convenzionato, non ci sarà alcun problema.
Ti puoi quindi rivolgere a qualsiasi struttura convenzionata, senza alcuna ingerenza o forzatura da parte della compagnia assicurativa.
Spesso valide in tutto il mondo
Puoi quindi evitare di stipulare le classiche polizze viaggio per quando soggiorni in località dove è altamente consigliato avere un piano sanitario (es. Stati Uniti d’America).
Più persone assicurate
Nella polizza puoi aggiungere altre persone da assicurare. Ogni assicurato in più comporta l’aumento del premio, ma allo stesso tempo genera spesso degli sconti complessivi.
Conviene quindi ad esempio che due coniugi stipulino una polizza unica aggiungendo come altro assicurato il coniuge, piuttosto che farne due singole.
Stessa cosa per i figli: conviene inserirli nella propria polizza, invece che farne una ad hoc solo per loro. Spesso non è nemmeno necessario essere nello stesso nucleo familiare.
Eventuali valutazioni vanno fatte se alcuni assicurati non hanno la possibilità di detrarre le spese mediche mentre altri si. In tal caso il contraente di polizza, cioè colui che paga e stipula il contratto, deve essere tra quei soggetti con possibilità di detrarre.
Le coperture sanitarie offerte dal datore di lavoro invece non sempre permettono di assicurare i familiari.
Un incentivo per la prevenzione e curarsi meglio
Purtroppo alcune persone, indipendentemente da ragioni economiche, non effettuano visite di controllo o ignorano alcuni sintomi di possibili patologie.
Questo avviene un po’ per pigrizia ma anche scaramanzia. Insomma ad alcuni andare dal medico fa un po’ paura. Il classico ragionamento “meglio non sapere di avere qualcosa”.
Avere un abbonamento alla salute, pagato di propria volontà, è un incentivo ad effettuare i controlli che prima si sono sempre ignorati.
Pensa anche semplicemente all’importanza di effettuare un check-up completo ogni anno (gratuito per chi si assicura).
È come andare in vacanza in un villaggio all inclusive: se la vacanza è già tutta pagata farai tutte le escursioni e i corsi sportivi, mangerai in tutti i ristoranti del villaggio, proverai cose nuove etc. Se invece il soggiorno non prevedere il pacchetto completo, eviterai certi servizi a pagamento.
Lo stesso spirito deve guidare chi aderisce a una polizza sanitaria: l’ho pagata, ora la uso il più possibile, dato che è un investimento sulla mia persona.
Stesso discorso deve valere per chi ha l’assistenza sanitaria con il datore di lavoro.
Intimità e serenità nei momenti difficili
Affrontare malattie delicate e serie comporta una carica di stress e paura notevole.
Come testimoniato da alcuni clienti, trovarsi in una accogliente clinica privata che sembra un hotel a 5 stelle superior, sapendo che si verrà curati dai migliori luminari, può, in qualche modo, influire positivamente sull’emotività di quei momenti difficili.
Da considerare inoltre che spesso molte assicurazioni includono pure il soggiorno per l’accompagnatore (coniuge, figlio o amico).
Se invece vogliamo alleggerire il discorso, può far sorridere il fatto che in certi casi viene pure prevista la pensione per gli animali domestici che rimangono a casa da soli durante il ricovero del proprietario.
Sono piccole finezze, sicuramente non fondamentali, che fanno però capire come queste soluzioni siano studiate per dare un servizio completo all inclusive a 365 gradi.
Da VIP.
Attenzione alla prescrizione del medico
Come già scritto per usufruire delle prestazioni mediche serve la prescrizione del medico, anche semplicemente su carta bianca o da fascicolo sanitario.
Questa dovrà riportare un quesito diagnostico, cioè il motivo per il quale si effettua la visita, e non dovrà essere un normale “controllo”.
Preso atto che quasi sempre quando si effettua una visita c’è un sospetto o un sintomo, è bene che il medico sia preciso nell‘indicarlo.
Esempio: se voglio controllare i nei perché ne vedo alcuni di forma irregolare, servirà una prescrizione per visita dermatologica con quesito diagnostico “Neo sospetto”, e non “Mappatura nei”.
Se si ha già l’assistenza sanitaria con il datore di lavoro?
Come già accennato molte aziende e associazioni di categoria offrono gratuitamente ai propri dipendenti/associati dei piani sanitari integrativi.
Alcuni sono completi, altri meno. Bisogna quindi valutare attentamente con il proprio consulente assicurativo le garanzie previste.
In ogni caso, anche un minimo pacchetto sanitario gratuito può rivelarsi utile. Quindi approfondisci assolutamente il suo funzionamento e non snobbarlo.
A chi è utile un piano sanitario?
A tutti. Chiunque, minore o maggiorenne, studente o lavoratore, deve avere una assicurazione sanitaria (a pagamento o tramite il datore di lavoro).
L’analisi del servizio sanitario nazionale a inizio articolo non lascia dubbi sul perché.
La serenità di poter effettuare qualsiasi prestazione sanitaria, urgente o meno, fondamentale o di controllo, non ha prezzo.
Come spiegato nel mio articolo sulle priorità assicurative, dal proprio stato di salute dipende spesso la nostra capacità di generare reddito e ricchezza.
La salute è una priorità assicurativa.
Non fare l’errore di valutare ogni anno l’effettivo utilizzo
Da un lato devi utilizzarla per tutte le visite di prevenzione e routine (vedi la lista a metà articolo) ma allo stesso tempo non devi ragionare su quanto hai pagato e quanto hai ottenuto di rimborso.
Esempio: la copertura sanitaria comporta un investimento ipotetico di 1.500 € annui, nell’anno effettuo prestazioni sanitarie di controllo/routine per 1.000 €. Potrei essere portato a pensare “non ho sfruttato i 500 restanti euro pagati”.
Ma non parliamo di una vacanza in un villaggio all inclusive.
Devi infatti considerare che i piani sanitari integrativi servono per la prevenzione, ma soprattutto per gli imprevisti di salute. Parlo di malattie, trapianti e grandi interventi chirurgici.
E’ un attimo dover disinvestire parte dei propri risparmi per queste eventualità.
Quando si parla della tua salute, non bisogna badare a spese, rivolgendosi celermente presso le migliori strutture sanitarie e con gli specialisti più referenziati.
Ed ecco che in un attimo, i premi annui pagati per il piano sanitario, vengono ampiamente superati dalle spese sostenute ma interamente pagate dalla compagnia assicurativa.
A che età farla?
Il prima possibile, e quando si è ancora in perfetta salute. Se si aspettano i primi guai, questi saranno tendenzialmente esclusi dalle prestazioni dell’assicurazione (se questa viene stipulata successivamente).
Inoltre alcune importanti malattie, assolutamente non prevedibili, possono inibire del tutto l’adesione all’universo delle polizze assicurative. Questo significherà dover sostenere tantissime spese di tasca propria, e magari per tutta la vita.
Bisogna quindi fare in modo di essere già assicurati prima che insorgano problemi sanitari, di modo che questi possano essere compresi in garanzia e non impattare sulla tua ricchezza.
E non parlo ovviamente di un unghia incarnita, ma di cose ben più gravi sia a livello medico che di impatto economico.
A chi rivolgersi per aderire?
Bisogna informarsi presso il datore di lavoro o la propria associazione di categoria, per capire se si è già coperti.
Poi dal proprio consulente assicurativo, che, dopo una analisi dei rischi, valuterà se, in presenza della copertura aziendale, è necessario effettuare integrazioni (assistenza sanitaria offerta dall’azienda + assicurazione salute aggiuntiva, con il pacchetto coerente alle reali necessità), oppure, in sua assenza, guidare il cliente alla giusta soluzione.
Un bravo consulente accompagnerà il cliente anche nell’utilizzo dell’app e del sito, di modo da renderlo autonomo e incentivato all’utilizzo del prodotto sanitario acquistato.
Dati statistici di CAWI Nomisma, Banca d’Italia, Will Media, Cup Solidale.