Risparmia, Investi e Proteggi

Assicurazione Sanitaria per curarti al meglio

Assicurazioni Sanitarie e spese mediche.
Gli articoli di questo blog sono scritti da Carlo Busi e non dall'intelligenza artificiale.

La salute è la cosa più importante per le famiglie italiane, seguita da soldi e lavoro. 

1 italiano su 10 ha sottoscritto un piano sanitario integrativo sotto forma di assicurazione, e 5 su 10 valutano questo investimento. 9 su 10 sono soddisfatti del servizio offerto.

Molte aziende includono fortunatamente l’assistenza sanitaria integrativa tra i servizi welfare per i propri dipendenti. Possono quindi sfruttare convenzioni assicurative come:

  • Allianz;
  • Aon;
  • Axa;
  • Blue Assistance;
  • Edenred;
  • My Assistance;
  • Poste;
  • RBM Previmedical;
  • UniSalute;
  • Welion…

È il cosiddetto Terzo Pilastro della sanità (il primo è invece il Servizio Sanitario Nazionale).

Oppure Fondi Sanitari, Casse Sanitarie e Società di Mutuo Soccorso (SMS), come:

  • Ania;
  • Casdic;
  • Caspie;
  • Emapi;
  • Faschim;
  • Fasdac;
  • FASI;
  • Fondo Est;
  • MBA Mutua;
  • Metasalute;
  • Quas;
  • Sanarti…

Queste costituiscono il Secondo Pilastro.

A oggi ci sono più di 320 fondi sanitari con oltre 16 milioni d’iscritti, quindi il 20 % circa della popolazione ha questo privilegio. In altre nazioni europee si arriva però a una copertura di anche il 70 % della popolazione.

Tramite i fondi sanitari sono state erogate prestazioni per 3,2 miliardi di euro, mentre sono 43 i miliardi spesi dal resto degli italiani che non hanno questo beneficio.

Sempre più aziende offrono questo benefit, ma allo stesso tempo aumenta anche l’adesione alle assicurazioni salute da parte di chi non lo ha o lo ha in maniera basica.

Da considerare anche che tra quelli che non lo hanno (o meglio, che non lo possono avere) ci sono i tanti lavoratori in nero.

Cosa spinge le persone a sottoscrivere una polizza salute?

Penserai subito alle infinite liste di attesa per ottenere una visita con la mutua, certo, ma il vero motivo che spinge la maggior parte delle persone ad aderire a una polizza sanitaria è l’elevato costo della sanità privata.

Ciò significa che tantissime persone ormai nemmeno prendono in considerazione il SSN, ma vedono come unica possibile scelta il privato, e questo essendo costoso, viene approcciato tramite le assicurazioni sanitarie.

Ogni anno banche e finanziarie erogano finanziamenti a privati per oltre 1 miliardo di euro per spese sanitarie, e il trend è in continua crescita.

Se però ti interessa qualche dato in merito alle liste di attesa posso dirti che:

  • Mammografia 162 giorni;
  • Risonanza Magnetica 145 giorni;
  • Colonscopia 143 giorni;
  • Visita Endocrinologica 139 giorni;
  • Visita Dermatologica 137 giorni;
  • Visita Oncologica 132 giorni.

Imbarazzante.

Visite con priorità urgente non rispettate

Anche le visite prescritte con ricetta riportante la lettera “U” (urgente, da evadere entro 72 ore) e “B” (breve, massimo 10 giorni), nel 50 % dei casi non rispettano le tempistiche come evidenziato da Altroconsumo.

Il paziente deve quindi sostenere a proprie spese le visite mediche e poi attivarsi legalmente per ricevere il rimborso (leggi il mio articolo sulla polizza capofamiglia che include anche la tutela legale).

Illegalità diffusa nelle liste di attesa

Purtroppo non sono rari i casi di persone che chiamano per prenotare una prestazione e gli viene negata a priori la possibilità di farlo a causa dell’assenza di posti liberi, anche andando avanti nei mesi. Queste liste bloccate chiamate anche “agende chiuse” sono una pratica illegale.

Anche le liste di galleggiamento ormai sembrano un fallimento o comunque un escamotage tecnico invece che un aiuto concreto per snellire le tempistiche.

Il Servizio Sanitario Nazionale riuscirà a riprendersi dallo stato di crisi?

La maggior parte delle persone sa bene che la sanità pubblica italiana non riuscirà a reggere ancora per molto e ci sarà una inevitabile accelerazione del settore sanitario privato.

Basta leggere un qualsiasi comunicato dei sindacati di settore per capire che tutti sono abbastanza certi del collasso del sistema, sempre che non vengano presi seri e tempestivi provvedimenti.

I fatti di cronaca relativi alla malasanità non fanno altro che testimoniare ulteriormente questa grave situazione.

In 12 regioni italiane su 20, il SSN non riesce nemmeno a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA).

Stando all’analisi fatta nel 2025 da Altroconsumo , la soddisfazione della popolazione è scesa soprattutto nei confronti di medici di base e ASL. Metà degli intervistati sono infatti insoddisfatti delle ASL.

Perché il SSN si sta sgretolando e viene ormai ignorato da molti cittadini?

Si possono citare alcuni fattori:

L’Italia ha una popolazione anziana

Siamo uno dei paesi europei dove si vive più a lungo, e questo porta ad avere una popolazione composta da tantissime persone anziane, quindi più fragili e bisognose di cure.

Negli anni ‘50 l’aspettativa di vita era di circa 63 anni, ora invece siamo attorno agli 80.

L’Italia investe poco nel SSN

Siamo tra i paesi in Europa che investono meno nella sanità pubblica, e i risultati purtroppo si vedono.

Confronto tra la spesa sanitaria italiana e il resto del mondo.
L’Italia investe pochissimo nella sanità – By GIMBE
L'Italia è uno dei paesi che investe meno nella sanità.
Anche negli anni passati l’Italia ha sempre investito poco nella sanità – By GIMBE

In particolare, a differenza di eccellenze come Svizzera e Giappone, non abbiamo tempi e mezzi per dedicarci alla prevenzione. È infatti noto che 1 € investito in prevenzione fa risparmiare mediamente spese future per 10 €.

Uno studio del Global Cardiovascular Risk Consortium stima che grazie alla prevenzione, se si evitano o ritardano le più diffuse patologie, si possono guadagnare 13/14 anni di vita circa.

Le attività di screening comunque offerte alla popolazione, spesso non ottengono la dovuta adesione.

Molte patologie gravi se prese in tempo possono essere curate meglio e con un impatto economico minore. Molte persone finiscono quindi per ammalarsi gravemente e cronicamente, appesantendo un sistema sanitario già sotto pressione.

E per fortuna che l’Italia è incredibilmente la nazione mondiale con la popolazione più sana. Davanti a noi solo la Spagna (fonte Bloomberg). Se così non fosse il SSN sarebbe probabilmente già fallito da tempo.

Emigrazione di medici e infermieri

Il personale sanitario in altri paesi può ottenere una situazione lavorativa migliore sia a livello retributivo che qualitativo.

Molti giovani, ma anche professionisti affermati, decidono quindi di lasciare il paese. Alcuni appunto per soldi, altri per poter lavorare in un contesto migliore.

Ad esempio tanti medici nel pubblico sono costretti a effettuare straordinari, ma sotto la forma contrattuale del lavoro eccedente. Queste ore finiscono quindi molto spesso per non essere pagate.

Pochi medici di base (MMG)

In Italia abbiamo pochi medici di base, e questi devono seguire troppi pazienti (in certe regioni anche oltre 1.500).

Inoltre molti medici di famiglia andranno presto in pensione senza che ne arrivi un congruo numero di sostituti.

In Italia abbiamo troppi pochi medici di base e questi hanno troppi pazienti.
In Italia i medici di famiglia non bastano – By Ansa

Gli stessi problemi stanno emergendo per i pediatri (PLS) che in certe regioni seguono oltre 800 bambini.

Divari tra regioni

Essendo la sanità su base regionale, ci sono divergenze qualitative incredibile tra regioni.

Questo è testimoniato dal turismo sanitario, infatti ogni anno circa 950.000 italiani si spostano in altre regioni per ricevere cure mediche.

Certe regioni, seppur in difficoltà, offrono una qualità meno peggiore, come anche liste di attesa meno sature.

Altri fattori critici

  • Pochi infermieri e sottopagati rispetto al resto dell’Europa;
  • Carenza di ospedali e posti letto;
  • Alcune specializzazioni vengono ignorate dai giovani laureandi (es. Infermieristica);
  • Errata programmazione passata nei blocchi assunzioni e nel numero chiuso.

Questa situazione di disagio porta peraltro a brutti fatti di cronaca, come le intollerabili aggressioni al personale sanitario.

Il grande e inevitabile successo della sanità privata

Le prestazioni mediche dove ormai le persone si rivolgono automaticamente al privato sono il dentista (9 su 10), l’oculista (8 su 10), il ginecologo e l’otorino (7 su 10), e il dermatologo (6 su 10).

Gli italiani continuano a spendere sempre di più in spese sanitarie private, nello specifico un +26 % nel ultimi 10 anni. Non lo fanno volentieri ma è una necessità, e quindi il 70 % degli italiani si rivolge al privato.

I dati a tendere saranno di un continuo incremento.

Cosa offre la sanità privata?

Il settore privato, sia pagando di tasca propria che tramite assicurazioni, offre:

  • Tempi rapidissimi e certi;
  • Ampia scelta di specialisti;
  • Strutture moderne e accoglienti;
  • Strumentazioni moderne;
  • Efficienza;
  • Semplicità.

Per alcune persone andare nel privato o comunque avere una polizza sanitaria, è una sorta di status symbol.

Chiaramente la qualità si paga.

Le statistiche Banca d’Italia dimostrano anche che la diffusione delle assicurazioni sanitarie è maggiore tra le persone con livelli d’istruzione elevati.

Come sempre ci si scontra quindi con il classico analfabetismo finanziario e assicurativo di parte del popolo italiano.

Come funzionano le assicurazioni sanitarie

Sono degli abbonamenti alla sanità (pubblica e privata), dove pagando un importo annuo/semestrale/mensile (detto premio), puoi effettuare qualsiasi prestazione medica gratuitamente.

Se per qualche motivo ti rivolgi comunque al servizio pubblico (ad esempio per gli esami del sangue, dove solitamente le liste di attesa non sono lunghissime), otterrai il rimborso totale del ticket.

Oppure, se si viene ricoverati in emergenza in ospedale, si otterrà una indennità monetaria a titolo di rimborso.

Le prestazioni garantite

Nei pacchetti completi trovi praticamente tutto, ma ti elenco le prestazioni più comuni:

  • Interventi chirurgici;
  • Ricoveri per malattie e infortuni;
  • Trapianti;
  • Cure oncologiche;
  • Malattie metaboliche (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, obesità etc.);
  • Visite specialistiche;
  • Visite omeopatiche;
  • Check-up;
  • Pacchetti prevenzione facoltativi in base a età e sesso;
  • Alcune spese odontoiatriche;
  • Diagnostica;
  • Fisioterapia;
  • Protesi;
  • Prestazioni mediche all’estero;
  • Parto;
  • Diagnosi comparativa;
  • LTC (non autosufficienza);
  • Invio infermiere e farmaci a domicilio;
  • Assistenza medica telefonica.

Cosa non è compreso e quali sono i limiti?

Non vengono pagati gli interventi estetici (salvo che questi non siano necessari dopo infortuni o incidenti).

Non sono compresi gli interventi chirurgici inerenti patologie pregresse già in essere al momento dell’adesione alla polizza.

Ci sono poi malattie importanti che escludono a priori l’adesione a queste soluzioni. Ad esempio chi ha avuto tumori, infarti o ictus negli ultimi cinque anni. Chi ha cirrosi epatica, pancreatite acuta/cronica, Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, scompensi gravi a certi organi, HIV, tossicodipendenze, invalidità totale.

Vengono poi esclusi gli infortuni da sport estremi, come non vengono rimborsate le spese inerenti a prestazioni mediche non riconosciute dalla medicina ufficiale.

Chiaramente ci sono limiti di età. Raro che una persona di 71 anni possa assicurarsi, anche se alcune compagnie prevedono dei pacchetti ad hoc per le persone più avanti di età, o la possibilità di proseguire anche oltre una certa anzianità anagrafica se si era già precedentemente assicurati (continuità assicurativa).

Solitamente ci sono alcune limitazioni anche per le cure odontoiatriche (dentista). Per tutto ciò che riguarda i denti esistono infatti assicurazioni dedicate più complete.

A cosa prestare attenzione?

Sono polizze davvero ben fatte e complete ma è bene approfondire alcuni aspetti:

Strutture convenzionate

Un caratteristica da considerare è la rete delle strutture e degli specialisti convenzionati.

Ci sono assicurazioni che si avvalgono di reti molto ampie e capillari, mentre altre un po’ meno. Si rischia quindi, per risparmiare, di aderire a prodotti comunque validi a livello contrattuale ma che poi non offrono nella propria zona strutture sufficienti.

Le convenzioni migliori includono al loro interno le strutture italiane più stimate a livello mondiale come ad esempio:

  • IEO di Milano (Istituto Europeo di Oncologia);
  • Centro Cardiologico Monzino di Milano;
  • Policlinico Gemelli di Roma;
  • Humanitas di Milano;
  • Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano;
  • Ospedale San Raffaele di Milano.

Ogni compagnia assicurativa pubblica sui propri siti internet la lista delle strutture convenzionate. Anche le strutture sanitarie stesse, online, spesso riportano le compagnie assicurative convenzionate.

Pacchetti e opzioni contrattuali

Molte assicurazioni prevedono la possibilità di scegliere tra prodotti basici, intermedi o completi, con tariffe chiaramente differenti.

Parlane con il tuo consulente, anche se generalmente conviene optare per i pacchetti all incluse. Inutile giocare sulla statistica di cosa mi può capitare o meno.

Decorrenza delle garanzie

Nei primi 30 giorni dalla firma della polizza è operativa solo la garanzia infortuni.

Ti consiglio tra l’altro di non effettuare visite e accertamenti diagnostici in questi 30 giorni di carenza assicurativa, perché se dovesse emergere una patologia grave, questa potrebbe essere poi esclusa dalle future garanzie, e considerata quindi “pregressa”.

Come funzionano i rimborsi e le prestazioni?

È tutto molto semplice e alla portata di chiunque.

Assistenza diretta

Tramite l’app, il sito o il numero verde, prenoti direttamente la prestazione richiesta grazie a una procedura guidata. Se conosci già la struttura o lo specialista, lo sceglierai tra le proposte, altrimenti ti farai consigliare dalla procedura/operatore.

Basterà poi presentarti il giorno dell’appuntamento con la prescrizione del medico (va bene anche quella bianca scaricata dal fascicolo sanitario) e otterrai la fattura quietanzata, senza però dover pagare nulla.

Puoi anche contattare direttamente la struttura convenzionata che preferisci, fissare l’appuntamento, e poi segnalarlo all’assicurazione tramite app, sito o numero verde, sempre con una procedura assistita.

Queste due modalità non necessitano di particolare preavviso, quindi puoi anche fissare un appuntamento uno o due giorni prima, a volte addirittura in giornata.

Esempio: mi sveglio al mattino con una importante congiuntivite, chiedo al medico di caricarmi sul fascicolo sanitario la prescrizione per una visita oculistica. Chiamo il mio poliambulatorio convenzionato di fiducia, e alle 12:00 effettuo la visita gratuitamente tramite l’assicurazione.

Considera anche che per eventuali accertamenti basta la prescrizione dello stesso specialista che ti ha visitato.

Ipotizziamo che io vada dal cardiologo in una struttura convenzionata con la prescrizione di una visita per sospetta tachicardia, e questo decida di farmi sul momento un Ecocardiografia non pianificata con l’assicurazione.

Basteranno due sue righe per avere la copertura operativa anche per questa prestazione.

I piani sanitari offerti dal datore di lavoro, a differenza delle assicurazioni che si possono stipular a parte, molto spesso prevedono piccoli importi a carico del dipendente (franchigie e scoperti) e quasi mai un rimborso totale (se non per i ticket).

Assistenza indiretta o rimborsuale

È la modalità che si usa quando ci si rivolge a strutture sanitarie o medici non convenzionati.

Il cliente pagherà come tutti la prestazione, ma poi otterrà un rimborso parziale una volta caricata la documentazione tramite app o sito (fattura pagata + prescrizione del medico di base o specialista).

Questo rimborso parziale è comunque spesso molto alto, attorno mediamente all’80% della spesa sostenuta (spendo 200 €, ottengo 160 €).

Si può mantenere la detrazione IRPEF delle spese mediche?

Se la copertura sanitaria fa parte di un pacchetto welfare aziendale o similare, quindi non pagato dal dipendente, no. Si potrà detrarre solo la parte di spesa a proprio carico (franchigia/scoperto).

Esempio: si paga una visita 300 €, questa viene rimborsata dalla cassa sanitaria per 240 €, si potranno detrarre 60 €.

Se la polizza sanitaria invece l’hai acquistata e pagata, potrai portare in detrazione tutte le spese sanitarie sostenute, anche se la spesa è stata coperta totalmente dal piano sanitario.

Proprio così: oltre che non pagare nulla ci guadagni pure il 19%.

Esempio: effettui una visita in assistenza diretta presso una clinica convenzionata che emette fattura per 300 €. Questa è già pagata dalla tua assicurazione, quindi non devi saldare nulla. Anche se questi 300 € non li hai mai pagati grazie alla polizza, potrai portarli tutti in detrazione, incassando 57 € (il 19 % previsto dalla normativa vigente).

È un grande vantaggio fiscale, perché se in un anno per ipotesi effettui prestazioni sanitarie di routine/prevenzione per 1.000 €, totalmente pagate dall’assicurazione, l’anno dopo otterrai tramite la detrazione il 19 %, quindi 160 € (il calcolo tiene conto della franchigia minima non detraibile di 129,11 € prevista dalla normativa italiana).

Il premio della polizza sanitaria non è invece detraibile. Discorso diverso per le imprese che acquistano queste coperture per soci o dipendenti, ottenendo grandi benefici fiscali.

Qui trovi ulteriori chiarimenti da parte dell’Agenzia Entrate.

Quante visite e prestazioni si possono fare?

I massimali, cioè le spese massime annue rimborsabili incluse nel piano sanitario, sono davvero elevati. Anche volendo diventa difficile raggiungere i limiti previsti.

Inoltre per i controlli di routine, nel caso per qualche vicissitudine medica tu abbia già raggiunto il massimale annuo, puoi benissimo farli nei primi mesi di rinnovo della copertura annuale.

Puoi quindi scadenziare i controlli di routine suddivisi in due periodi, e non tutti assieme nello stesso anno.

Ad esempio: se l’assicurazione si rinnova a novembre, puoi pianificare le visite di prevenzione da settembre a febbraio, di modo da farle tutte ravvicinate ma comunque in due anni assicurativi diversi e con un doppio massimale.

Ti puoi quindi dedicare interamente a te stesso effettuando tutti i controlli di routine e prevenzione consigliati dalla comunità medico scientifica, in tempi rapidi e senza stress, come:

(Accanto alla prestazione trovi il costo medio che si sosterrebbe senza assicurazione. Alcuni controlli sono consigliati annualmente, altri ogni due o cinque anni. I miei sono spunti, non sono un medico, parlane con il tuo dottore)

  • Esami Sangue + Urine + Sangue occulto (110 €);
  • Visita Cardiologica + ECG Cardiaco + Ecocardiogramma (200 €);
  • ECG Sotto Sforzo (150 €);
  • Holter Cardiaco 24 ore (120 €);
  • Ecografia Addome completo + ECD Tronchi Sovraortici + ECD Arti Inferiori (230 €);
  • Visita Dermatologica (120 €);
  • Visita Oculistica (120 €);
  • Visita Urologica/Ginecologica + ECO (130 €)
  • Visita Otorinolaringoiatrica (120 €);
  • Visita Endocrinologica + ECO (150 €);
  • Visita Senologica + ECO (150 €);
  • Visita Nutrizionista (110 €);
  • Mammografia (150 €);
  • Colonscopia (350/700 €);
  • Check-up completo con Medico Internista che include buona parte delle prestazioni citate (1.000 €);
  • Igiene/Pulizia Dentale con Ablazione Tartaro (90 €);
  • Test Allergologici es. AlexTest 2 (200 €);
  • Test DNA Fetale in gravidanza (1.000 €)…

Cito per completezza anche l’importante controllo della pressione arteriosa, seppur fattibile in farmacia con un costo irrisorio o gratuitamente dal proprio medico di famiglia (quindi non legato a eventuali coperture assicurative).

Ovviamente fatti furbo e considera anche tutti gli screening gratuiti offerti dalla tua regione.

Hai intuito bene che se sei una persona attenta al tuo futuro e alla tua salute, in media ogni anno spenderai almeno 1.000 € circa in visite di prevenzione.

C’è anche chi non spende nulla non facendo appunto niente, ma la mancata prevenzione comporterà poi spese da capogiro successivamente e tanti sensi di colpa.

Nessun vincolo territoriale

Se sono residente a Bologna, e voglio farmi visitare od operare da uno specialista di Roma convenzionato, non ci sarà alcun problema.

Ti puoi quindi rivolgere a qualsiasi struttura convenzionata, senza alcuna ingerenza o forzatura da parte della compagnia assicurativa.

Spesso valide in tutto il mondo

Puoi quindi evitare di stipulare le classiche polizze viaggio per quando soggiorni in località dove è altamente consigliato avere un piano sanitario (es. Stati Uniti d’America).

Più persone assicurate

Nella polizza puoi aggiungere altre persone da assicurare. Ogni assicurato in più comporta l’aumento del premio, ma allo stesso tempo genera spesso degli sconti complessivi.

Conviene quindi ad esempio che due coniugi stipulino una polizza unica aggiungendo come altro assicurato il coniuge, piuttosto che farne due singole.

Stessa cosa per i figli: conviene inserirli nella propria polizza, invece che farne una ad hoc solo per loro. Spesso non è nemmeno necessario essere nello stesso nucleo familiare.

Eventuali valutazioni vanno fatte se alcuni assicurati non hanno la possibilità di detrarre le spese mediche mentre altri si. In tal caso il contraente di polizza, cioè colui che paga e stipula il contratto, deve essere tra quei soggetti con possibilità di detrarre.

Le coperture sanitarie offerte dal datore di lavoro invece non sempre permettono di assicurare i familiari.

Un incentivo per la prevenzione e curarsi meglio

Purtroppo alcune persone, indipendentemente da ragioni economiche, non effettuano visite di controllo o ignorano alcuni sintomi di possibili patologie.

Questo avviene un po’ per pigrizia ma anche scaramanzia. Insomma ad alcuni andare dal medico fa un po’ paura. Il classico ragionamento “meglio non sapere di avere qualcosa”.

Avere un abbonamento alla salute, pagato di propria volontà, è un incentivo a effettuare i controlli che prima si sono sempre ignorati.

Pensa anche semplicemente all’importanza di effettuare un check-up completo ogni anno (gratuito per chi si assicura).

È come andare in vacanza in un villaggio all inclusive: se la vacanza è già tutta pagata farai tutte le escursioni e i corsi sportivi, mangerai in tutti i ristoranti del villaggio, proverai cose nuove etc. Se invece il soggiorno non prevedere il pacchetto completo, eviterai certi servizi a pagamento.

Lo stesso spirito deve guidare chi aderisce a una polizza sanitaria: l’ho pagata, ora la uso il più possibile, dato che è un investimento sulla mia persona.

Stesso discorso deve valere per chi ha l’assistenza sanitaria con il datore di lavoro.

Le ultime statistiche del rapporto Think Thank 2024 calcolano che per 1 € speso in prevenzione, si risparmiano 14 € in spese mediche.

Considera inoltre che i medici di base hanno budget da non superare relativamente alla prescrizione di farmaci, visite e accertamenti a carico del SSN.

Se invece si ha una copertura assicurativa, il medico sarà ben felice di prescrivere qualsiasi accertamento, anche “non fondamentale”, dato che non lo farà ricadere sul servizio sanitario nazionale.

Si può quindi ipotizzare che se un paziente non assicurato vuole effettuare un esame estremamente precauzionale e non necessario secondo le linee guida, questo gli verrà negato dal medico (che giustamente segue le direttive).

Se invece assicurato, verrà probabilmente fatto fare senza problemi perché ricadrà sulla sanità privata e quindi non nel budget del medico e quindi del SSN.

Intimità e serenità nei momenti difficili

Affrontare malattie delicate e serie comporta una carica di stress e paura notevole.

Come testimoniato da alcuni clienti, trovarsi in una accogliente clinica privata che sembra un hotel a 5 stelle superior, sapendo che si verrà curati dai migliori luminari, può, in qualche modo, influire positivamente sull’emotività di quei momenti difficili.

Da considerare inoltre che spesso molte assicurazioni includono il soggiorno per l’accompagnatore (coniuge, figlio o amico).

Se invece vogliamo alleggerire il discorso, può far sorridere il fatto che in certi casi viene pure prevista la pensione per gli animali domestici che rimangono a casa da soli durante il ricovero del proprietario.

Sono piccole finezze, sicuramente non fondamentali, che fanno però capire come queste soluzioni siano studiate per dare un servizio completo all inclusive.

Da VIP.

Attenzione alla prescrizione del medico

Come già scritto per usufruire delle prestazioni mediche serve la prescrizione del medico, anche semplicemente su carta bianca o da fascicolo sanitario.

Questa dovrà riportare un quesito diagnostico, cioè il motivo per il quale si effettua la visita, e non dovrà essere un normale “controllo”.

Preso atto che quasi sempre quando si effettua una visita c’è un sospetto o un sintomo, è bene che il medico sia preciso nell‘indicarlo.

Esempio: se voglio controllare i nei perché ne vedo alcuni di forma irregolare, servirà una prescrizione per visita dermatologica con quesito diagnostico “Neo sospetto”, e non “Mappatura nei”.

Ma i medici di famiglia lo sanno bene, tranquillo.

Se si ha già l’assistenza sanitaria con il datore di lavoro?

Come già accennato molte aziende e accordi di lavoro offrono gratuitamente ai propri dipendenti/associati dei piani sanitari integrativi.

Alcuni sono completi, altri meno. Bisogna quindi valutare attentamente con il proprio consulente assicurativo le garanzie previste.

In ogni caso, anche un minimo pacchetto sanitario gratuito può rivelarsi utile. Quindi approfondisci assolutamente il suo funzionamento e non snobbarlo.

Magari sentirai alcuni colleghi dire che non sono mai riusciti a ottenere rimborsi o cose simili, ma non fidarti, le statistiche parlano chiaro, pagano, basta saperli usare.

Certamente ci sono accordi collettivi più forti e meno forti: una grande compagnia assicurativa ha un potere contrattuale con la sanità privata diverso da una piccola cassa sanitaria.

Quindi alcuni troveranno tariffe convenzionate migliori di altri, ma ripeto, è sempre meglio che non avere nulla.

Mantienila anche una volta in Pensione

Quando cesserai il rapporto di lavoro e andrai in pensione (leggi il mio approfondimento sulla pensione), è fondamentale che tu mantenga tale copertura.

Informati quindi con la tua cassa sanitaria convenzionata su costi e modalità.

Stai entrando nel periodo della tua vita più delicato dal punto di vita della salute, e non puoi affrontarlo senza una tutela del genere.

Se la tua convenzione non prevede il proseguimento della copertura una volta in pensione, allora valuta di farla a parte tramite una compagnia assicurativa.

Come già spiegato ricordati il concetto che più la compagnia assicurativa e la sua rete di convenzioni sono grandi, e più, tendenzialmente, avranno servizi maggiori e con tariffe migliori.

A chi è utile un piano sanitario?

A tutti.

Chiunque, minore o maggiorenne, studente o lavoratore, deve avere una assicurazione sanitaria (a pagamento o tramite il datore di lavoro).

L’analisi del servizio sanitario nazionale a inizio articolo non lascia dubbi sul perché.

La serenità di poter effettuare qualsiasi prestazione sanitaria, urgente o meno, fondamentale o di controllo, non ha prezzo.

Come spiegato nel mio articolo sulle priorità assicurative, dal proprio stato di salute dipende spesso la nostra capacità di generare reddito e ricchezza.

La vita è ciò che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti.

John Lennon – Beautiful Boy

La salute è una priorità assicurativa.

Non fare l’errore di valutare ogni anno l’effettivo utilizzo

Da un lato devi utilizzarla per tutte le visite di prevenzione e routine (vedi la lista a metà articolo) ma allo stesso tempo non devi ragionare su quanto hai investito in questo servizio e quanto hai ottenuto di rimborso.

Esempio: la copertura sanitaria comporta un investimento ipotetico di 1.500 € annui, nell’anno effettuo prestazioni sanitarie di controllo/routine per 1.000 €. Potrei essere portato a pensare “non ho sfruttato i 500 restanti euro pagati”.

Ma non parliamo di una vacanza in un villaggio all inclusive.

Devi infatti considerare che i piani sanitari integrativi servono per la prevenzione, ma soprattutto per gli imprevisti di salute. Parlo di malattie, trapianti e grandi interventi chirurgici.

È un attimo dover disinvestire parte dei propri risparmi per queste eventualità.

Quando si parla della tua salute, non bisogna badare a spese, rivolgendosi celermente alle migliori strutture sanitarie e con gli specialisti più referenziati.

Ed ecco che in un attimo, i premi annui pagati per il piano sanitario, vengono ampiamente superati dalle spese sostenute ma interamente pagate dalla compagnia assicurativa.

A che età farla?

Il prima possibile, e quando si è ancora in perfetta salute. Se si aspettano i primi guai, questi saranno tendenzialmente esclusi dalle prestazioni dell’assicurazione (se questa viene stipulata successivamente).

Inoltre alcune importanti malattie, assolutamente non prevedibili, possono inibire del tutto l’adesione all’universo delle polizze assicurative. Questo significherà dover sostenere tantissime spese di tasca propria, e magari per tutta la vita.

Bisogna quindi fare in modo di essere già assicurati prima che insorgano problemi, di modo che questi possano essere compresi in garanzia e non impattare sulla tua ricchezza.

E non parlo ovviamente di un unghia incarnita, ma di cose ben più gravi.

A chi rivolgersi per aderire?

Bisogna informarsi presso il datore di lavoro o la propria associazione di categoria, per capire se si è già coperti.

Poi dal proprio consulente assicurativo, che, dopo una analisi dei rischi, valuterà se, in presenza della copertura aziendale, è necessario effettuare integrazioni (assistenza sanitaria offerta dall’azienda + assicurazione salute aggiuntiva, con il pacchetto coerente alle reali necessità), oppure, in sua assenza, guidare il cliente alla giusta soluzione.

Un bravo consulente accompagnerà il cliente anche nell’utilizzo dell’app e del sito, di modo da renderlo autonomo e incentivato all’utilizzo del prodotto sanitario acquistato.


Dati statistici: CAWI Nomisma, Banca d’Italia, Will Media e Cup Solidale.

Ma io ho una polizza sanitaria?

Certo.

Acquisto piano sanitario integrativo.