È bene iniziare fin da subito ad accumulare risparmi per i propri figli, di modo che abbiano un salvadanaio per università, vacanze studio, salute e pensione. Vediamo come farlo in modo semplice, economico e redditizio.
L’orizzonte temporale è dalla tua parte
Uno degli aspetti più importanti quando pianifichi un investimento è l’orizzonte temporale, cioè per quanti anni puoi mantenere attivo l’investimento o comunque entro quanto tempo ti aspetti di vedere i risultati sperati.
Se tra un anno sai già che dovrai comprare casa, avrai un orizzonte brevissimo, mentre se stai investendo per i tuoi figli appena nati hai un orizzonte tendenzialmente molto lungo.

Puoi fare tutto con pochi sacrifici
Se hai già dei risparmi da parte, complimenti, continua la lettura per farli fruttare al meglio. Se invece parti da zero, tranquillo, basta davvero poco per mettere da parte anche solamente 10.000 €.
A volte basta correggere una semplice abitudine sbagliata per trovare piccoli importi da investire, come spiegato in questo mio articolo sul gioco d’azzardo.
Hai tanti anni davanti a te, dove periodicamente potrai investire nel futuro economico dei tuoi figli. Con questo orizzonte temporale se parti fin da subito con le scelte giuste, vincerai facile.
I consigli presenti in questo articolo possono essere utili a chiunque indipendentemente da figli o meno.
Cosa ci offre il mercato?
Il mercato è pieno di strumenti d’investimento, vediamo i più comuni:
Conti correnti e libretti di risparmio intestati al minore: parzialmente promossi
Storicamente questi prodotti hanno goduto di grande fama, grazie alla loro flessibilità e al rischio contenuto, come del resto anche i rendimenti (superiori comunque a quelli destinati ai maggiorenni).
Puoi utilizzarli in maniera residuale come parcheggio temporaneo in attesa di raggiungere importi interessanti da investire, o come salvadanaio utilizzabile prontamente in caso d’imprevisti. Non sarà di certo il nucleo della tua strategia d’investimento.
L’eventuale rendimento offerto, che può arrivare mediamente all’1 % lordo, non può di certo fare la differenza in una strategia d’investimento di lungo periodo.
Il librettino, con la sua materialità e le varie righe di versamento scritte sopra, può diventare anche uno strumento ludico per iniziare a sensibilizzare i tuoi figli sul tema del risparmio.
Ricordati che essendo strumenti intestati ai minori il prelevamento di somme importanti viene concesso solamente previa autorizzazione del giudice tutelare (quindi mai, salvo casi gravi di salute o sostentamento, e comunque con tempistiche lunghe). Più avanti nel corso dell’articolo approfondiremo maggiormente questo aspetto.
Buoni fruttiferi postali per minori: parzialmente promossi
A differenza di quelli per maggiorenni, che seppur con rendimenti molto bassi offrono una buona flessibilità, questi non possono essere rimborsati, nemmeno parzialmente, prima della maggiore età (salvo intervento Giudice Tutelare).
Le versioni per minori hanno però un rendimento non trascurabile, ma comunque più basso di quello che può offrire una strategia diversificata di lungo periodo.
C’è sicuramente di meglio, e più avanti lo scoprirai, ma in piccola parte puoi prenderli in considerazione.
Da considerare che dietro a questi strumenti postali c’è lo Stato Italiano, tramite la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), non proprio una garanzia, come spiegato in questo mio approfondimento sui BTP.
Titoli di stato italiani (BTP): bocciati
Strumento molto gettonato, ma ahimè totalmente inefficiente per investire, sia che si tratti del proprio patrimonio che di quello destinato ai figli.
Qui trovi il mio approfondimento sui BTP.
Singole azioni e obbligazioni: bocciate
Il settore azionario è sicuramente da privilegiare quando si ha un orizzonte temporale lungo, ma con le singole azioni si rischia di perdere tutto o fare scelte azzardate.
Non ha alcun senso optare per due o tre azioni quando ci sono strumenti semplici come ETF e Fondi che investono contemporaneamente in più di 50/100/1.000 azioni, diversificando, generando interesse composto, efficienza fiscale e riducendo il rischio e bias cognitivi.
Stesso discorso, seppur con meno volatilità, per le obbligazioni. A poco senso al giorno d’oggi lavorare ancora con singoli titoli.
Perché cercare l’ago nel pagliaio quando puoi comprare l’intero pagliaio
John C. Bogle
(uno dei più grandi investitori al mondo)
Qui trovi il mio già citato articolo sulla diversificazione.
Polizze vita ramo I: bocciate
In passato sono state molto in voga grazie a capitale e rendimento minimo garantiti. Oggi ormai vengono private della protezione del 100% del capitale e del rendimento minimo garantito, sono quindi spesso un calderone di spese d’ingresso e gestione.
Unico caso in cui possono essere realmente utili è la pianificazione successoria (decesso), dato che i beneficiari vengono liquidati rapidamente saltando gli step burocratici della successione. Se in famiglia non hai particolari faide o un patrimonio complessivo sotto soglia esenzione, la cosa perde di significato.
Rimangono comunque strumenti interessanti per chi ha necessità di tutelarsi da possibili pignoramenti. Da notare anche l’esenzione sull’imposta di bollo.
Con le polizze ramo 1 si guadagna sempre ma poco, quindi in ottica di medio lungo periodo non ha senso perdere opportunità sicure e accontentarsi delle briciole.
Fondi Pensione e Piani Individuali Pensionistici (PIP): promossi con lode i primi
Vanno poco di moda tra gli adulti, figuriamoci per i più piccoli. Invece hanno indiscutibili vantaggi normativi e fiscali.
Ti invito quindi a leggere con attenzione il mio articolo sui fondi pensione.
Il fondo pensione prevede la possibilità di automatizzare le sottoscrizioni, vedi nota PAC a fine articolo.
Piani individuali di risparmio (PIR): parzialmente promossi
Sono normalissimi fondi d’investimento, quindi mix diversificato di azioni, obbligazioni e altri strumenti amministrati da un team di gestione.
Il vantaggio è dal punto di vista fiscale, dato che se tenuti in portafoglio per più di 5 anni (il nostro caso) la vendita non genererà l’applicazione delle imposte (che ammonterebbero a una percentuale variabile tra il 26 e il 12.5, in base alle tipologie di titoli contenuti).
Il limite non è tanto nell’importo massimo destinabile allo strumento su base annua (30.000 €), o complessivo (150.000 €), ma sul mercato dove investe: infatti per avere queste agevolazioni la normativa prevede che il gestore acquisti principalmente strumenti italiani, e in particolare delle Piccole Medie Imprese (PMI).
Se da un lato questo è positivo per finanziare il cuore del sistema produttivo italiano, dall’altro ti riempi il portafoglio di paese Italia, paese dove come già detto magari lavori. Non è proprio il massimo a livello di diversificazione (qui il mio articolo già citato prima sul tema).
Come per tutti i fondi ci sono dei costi di gestione e, in questo caso, anche importanti costi d’ingresso. Gli switch, cioè i passaggi da una linea all’altra dello stesso PIR (es. da azionaria a bilanciata) non dovrebbero comportare nuove spese d’ingresso.
Da avere, senza abusarne.
Il PIR prevede la possibilità di automatizzare le sottoscrizioni, vedi nota PAC a fine articolo.
Alcuni aspetti comuni a tutti i fondi
Ti ricordo che i fondi, a differenza dei singoli titoli contenuti, non possono fallire, o meglio, in caso di crisi dei mercati vedrai sicuramente scendere il loro valore, ma se anche la casa d’investimento dovesse avere problemi, il tuo patrimonio non verrà toccato.
Leggi anche il mio approfondimento sulle vendite dettate dalla paura.
Replicare ciò che fa un fondo in modalità fai date è abbastanza complesso, quindi, che siano fondi attivi (esempio i PIR, i fondi pensione o quelli d’investimento) o passivi (ETF), vai sereno seppur con un occhio attento ai costi.
Per fondi attivi si intendono quelli dove il gestore rivede periodicamente le scelte strategiche d’investimento, seppur rispettando i vincoli contrattuali (un fondo azionario investirà sempre in azioni, indipendentemente dalle fasi di mercato).
Nel fondo passivo (ETF) invece il gestore acquista semplicemente i principali titoli di un mercato o settore, senza una selezione qualitativa o strategica. A fronte di questa gestione semplificata, i costi sono drasticamente più bassi.
A costi più bassi, in finanza, non corrispondono prodotti più scarsi, anzi, la storia e le statistiche ci insegnano che raramente i fondi attivi azionari battono quelli passivi.
I fondi, quando intestati a un minore, non permettono l’operatività di vendita sino alla maggiore età, salvo intervento del giudice tutelare (come spiegato sopra nel paragrafo dei conti correnti). Inoltre molte banche, e in particolare quelle specializzate nei servizi di trading online, impediscono l’apertura di un deposito titoli intestato a un minore o comunque la sottoscrizione di strumenti diversi dai titoli di stato.
Monete e lingotti d’oro: parzialmente promossi
Belli, di sicuro effetto, adattissimi ai regali, con un valore reale, ma non offrono rendimenti certi a parte una discreta protezione dall’inflazione.
Da considerare che senza cassetta di sicurezza in banca, sarai soggetto al rischio furto, e seppur magari assicurato, dovrai aggiungere un costoso pacchetto ad hoc per i valori (qui il mio approfondimento sulla garanzia furto delle polizze casa).
Meno romantico ma più utile il servizio offerto da alcune banche che propongono l’acquisto dei lingotti senza però consegnarteli fisicamente. Saranno infatti custoditi nei loro caveau centrali, comunque a tua disposizione in caso di necessità di ritiro.
Il vantaggio è sia dal punto di vista della sicurezza, che per la purezza del lingotto, dato che non uscendo dai caveau, un domani sarà vendibile direttamente alla banca senza costi di certificazione.
L’oro è comunque un asset importante nella diversificazione, non soggetto al rischio credito (non è la passività di nessuno) e non stampabile (non soggetto a politiche monetarie). È però quotato in dollari, aspetto da considerare per noi europei (rischio cambio).
A piccolissime dosi non guasta. Tendenzialmente non dovrebbe superare il 5 % del patrimonio complessivo di un investitore.
ETF e Fondi d’Investimento: promossi
Citati nel paragrafo dei fondi pensione e dei PIR, sono a mio avviso lo strumento quasi perfetto, ma con una doverosa premessa: come già scritto in questo articolo più volte, un fondo intestato al minore ti vincola sulle fasi di vendita, quindi, in questo caso, ti propongo di intestare a te (magari assieme all’altro genitore, valutando la firma congiunta) il deposito titoli che lo ospiterà.
Se da un lato ciò ti da la massima flessibilità, dall’altro ti pone dei vincoli morali nei confronti del minore e dell’altro genitore: infatti uno strumento con limiti di vendita da parte degli esercenti potestà (solitamente i genitori), da al minore la garanzia di vedere quelle somme realmente destinate a lui al compimento della maggiore età, indipendentemente dal volere a posteriori di chi gliele ha donate negli anni precedenti.
Devi quindi operare con questa consapevolezza, cioè che sono i soldi dei tuoi figli. Lo dico poiché un domani tutto può accadere: uno diventa magari uno scommettitore seriale o iniziano problemi con il partner.
Perché quasi perfetti? Perché ti permettono di fare ciò che vuoi e come vuoi, senza però deducibilità fiscale, esenzione delle imposte a scadenza e capitale garantito, cioè il mix di caratteristiche presenti in parte nei precedenti prodotti descritti.
Il fondo d’investimento prevede la possibilità di automatizzare le sottoscrizioni (cosa più difficoltosa con gli ETF), vedi nota PAC a fine articolo.
Ecco una strategia d’investimento per un minore
Se hai letto tutti i vari passaggi ti è ben chiaro che a parte alcuni strumenti ormai inutili per questo fine, gli altri hanno pregi e difetti. Vediamo quindi di fare un buon mix cogliendo il meglio da ognuno di essi:
- Conto corrente o libretto di risparmio intestato al minore (fondamentale): qui terrai lo stretto necessario per piccole spese o urgenze, e sarà il posto dove, quando saranno maggiormente consapevoli, verserai piccole paghette, di modo da iniziare a fargli capire il concetto di risparmio e tasso d’interesse. Non andrei oltre i 500/1.000 €;
- PIR (opzionale): vedi tu se intestarlo a te (per normativa se ne può avere solo uno per codice fiscale) o ai figli, in ogni caso calcola che andrai a inserire nel portafoglio azioni e obbligazioni italiane, non potrà quindi essere il grosso del progetto. Non superare il 20 % del portafoglio totale;
- Fondo pensione intestato al minore (fondamentale): a differenza del PIR le operazioni di cambio linea sono sempre possibili rispettando le tempistiche contrattuali. Tanti sono i vantaggi quindi considera d’investire una discreta cifra in questo strumento, soprattutto se ipotizzi di poter continuare ad aiutare i tuoi figli anche dopo i 18 anni. Ti ricordo infatti che è un fondo pensione, quindi uno strumento finalizzato alla pensione e non a frequenti “prelievi”;
- Monete e lingotti d’oro (opzionale): se hai una cassetta di sicurezza in banca, compra tranquillamente dei lingotti d’oro o delle monete, se invece li devi tenere a casa opta per il servizio di custodia dei lingotti nel caveau della tua banca. Come controvalore non superare il 5 % del portafoglio totale.
- ETF e Fondi d’investimento intestati a te/voi (fondamentali): questi strumenti costituiranno il nucleo principale della tua strategia d’investimento, infatti il grosso delle somme andrà destinato a loro. Essendo intestati a te (o cointestati con l’altro genitore), l’investimento potrà essere ribilanciato in qualsiasi momento in base alle fasi di mercato e all’avvicinarsi della maggiore età dei figli.
Come gestire meglio la composizione azionaria nel corso del tempo
Il tempo è la variabile principale nel mondo azionario, se ne hai poco l’investimento diventa una semplice scommessa, se ne hai tanto, diventa una certezza.
Le azioni storicamente sono sempre cresciute nel corso degli anni, incontrando però anche periodi critici, prontamente compensati dall’andamento positivo nei successivi anni.
Le annate negative sono però nettamente inferiori a quelle positive con una durata media di un solo anno e mezzo (periodo in esame 1903-2016 USA).

Questo significa che se oggi investi nell’azionario, e il caso vuole che sia uno degli anni negativi, sosterrai subito un ribasso. Mantenendo l’investimento per qualche anno, recupererai quanto investito e inizierai a guadagnare. Se anche un domani dovesse esserci una nuova crisi, avrai un cuscinetto costituito dal guadagno cumulato nel corso del tempo.

Questo non è legge, ma si è quasi sempre verificato. Se ad esempio prendiamo il mercato azionario americano dal 1971 a oggi, otteniamo queste probabilità di chiusura dell’operazione d’investimento in guadagno:
- 1 giorno in azioni: 55% possibilità di guadagno;
- 1 anno in azioni: 80% possibilità di guadagno;
- 5 anni in azioni: 90% possibilità di guadagno;
- 10 anni in azioni: 95% possibilità di guadagno.
Se poi, come nel tuo caso, investirai in più momenti nel corso del tempo, l’effetto “mediazione” del prezzo costituirà una maggiore garanzia di realizzo.
Tutto ciò parlando di fondi o ETF azionari, mentre con i singoli titoli (azionari o anche obbligazionari) il rischio di perdere tutto è concreto e risaputo.
Ipotesi figli con meno di 8 anni
Per fondo pensione ed eventuale PIR scegli un comparto azionario, mentre per il fondo d’investimento/ETF opta per un internazionale azionario.
Vicino ai 15 anni dovrai ribilanciare la strategia, per evitare di trovarti con i mercati in ribasso e di conseguenza una riduzione del guadagno cumulato negli anni.
Potrai quindi decidere di girare parte dell’azionario internazionale su un fondo obbligazionario o flessibile (meno rendimento ma anche meno rischio), stessa cosa per l’eventuale PIR (per le operazioni di switch su altra linea PIR della stessa casa d’investimento, la banca non dovrebbe applicarti commissioni).
Il fondo pensione potrai invece lasciarlo invariato, poiché finalizzato appunto alla pensione dei figli, traguardo ancora molto lontano.
Ipotesi figli tra gli 8 e i 13 anni circa
Dovrai essere leggermente più prudente, quindi se per il fondo pensione continuerai a prediligere l’azionario, per l’eventuale PIR e per il fondo d’investimento/ETF meglio linee bilanciate azionarie o bilanciate.
A ridosso dei 15 anni vira su linee obbligazionarie.
Ipotesi figli dai 14 anni di età in su
Meglio tardi che mai, hai però meno tempo, di conseguenza dovrai essere prudente.
Per il fondo pensione scegli un comparto azionario, mentre per l’eventuale PIR (che in questo caso puoi anche ignorare) e per il fondo d’investimento/ETF vai su linee bilanciate obbligazionarie oppure obbligazionarie.
I miei sono spunti da contestualizzare
Se sai già, che anche oltre i loro 18 anni di età, sarai in grado di aiutarli tranquillamente (tramite i tuoi risparmi personali o continuando ad alimentare il loro portafoglio investimenti), l’azionario potrà trovare spazio indipendentemente dal momento in cui inizierai a investire.
Se invece una volta che i tuoi figli inizieranno l’università terminerai necessariamente gli aiuti, o questi verranno magari destinati alla retta o all’affitto, sarà bene monitorare attentamente gli ultimi anni a ridosso dei 18, per alleggerire il portafoglio dalle componenti più rischiose e volatili.
Discorso Piano di Accumulo (PAC)
Ho inserito questa nota a margine degli strumenti dove è possibile investire anche in modo automatizzato, impostando quindi in partenza importo, giorno e frequenza di sottoscrizione (mensile, bimestrale, trimestrale). Tutto questo in modo flessibile, cioè con la possibilità di modificare importi, giorni ed eventuali sospensioni. Zero vincoli.
Ciò non toglie che avrai comunque la libertà d’investire a piacimento somme extra sugli stessi strumenti.
Leggi il mio approfondimento sui Piani di Accumulo.
Il PAC è una opzione molto nota in finanza che permette di ostacolare in parte alcune abitudini sbagliate dell’investitore medio: nelle fasi di mercato negative, dove l’investimento a rate va a comprare come se ci fossero i saldi, l’avere un piano automatizzato evita la scelta diffusa ed errata di non investire, o comunque di rimandare continuamente l’acquisto, in attesa di fasi di mercato positive.
Per farlo funzionare devi però avere sul tuo conto, o su quello dei figli, somme periodicamente disponibili.
Se invece riuscirai a investire a piccoli step solo in determinati periodi dell’anno, sforzati di farlo indipendentemente dall’andamento dei mercati, soprattutto se sei all’inizio della strategia.
Versare anche soli 100 € al mese per 18 anni in un fondo azionario internazionale significa accantonare 21.600 € ritrovandosene però 53.000 € lordi (+ 146 %).
Il calcolo tiene conto anche delle commissioni di gestione annue del fondo, ma non dell’imposta statale di bollo.

Importante che alle “rate” del piano di accumulo non vengano applicati costi fissi. Anche un banale euro, su una rata di 100 €, é l’1 %.

Perché azionario internazionale?
Fondi più specializzati a livello geografico (Europa, America, Giappone, paesi emergenti etc.) offrono potenziali rendimenti elevati, ma allo stesso tempo rischi maggiori e dinamiche più complesse.
Meglio quindi stare sull’azionario internazionale, che li accorpa assieme con le dovute proporzioni, piuttosto che speculare su una singola area geografica rispetto a un’altra.
Sarà il gestore del fondo a variare il peso dei singoli paesi in base alle aspettative di mercato. Certo, nessuno ha la sfera di cristallo, ma più si diversifica e meglio è.
Stesso discorso vale per i fondi settoriali (es. farmaceutico, tecnologico, finanziario etc.), assolutamente non adatti per la tua finalità.

Con o senza cedola/dividendo?
Molti fondi d’investimento prevedono la possibilità di scegliere tra la classe/versione con o senza stacco dividendo. Lo so già starai pensando “Dividendo! Dividendo! Dividendo!”.
No! cosa te ne fai del dividendo calcolando che molto probabilmente i soldi per i tuoi figli li metterai via piano piano? metti via 1.000 € all’anno e poi magari ne riprendi indietro 60 € come dividendo?
Se il dividendo vuoi usarlo come paghetta, premio o regalo ok, ma se devi lasciarlo sul tuo/suo/vostro conto corrente che senso ha?
Anche perché pure i fondi ed ETF che non danno dividendo hanno al loro interno titoli che li generano, ma semplicemente invece che darli a te li rinvestono subito. Sono quindi più efficienti dal punto di vista finanziario nel lungo periodo tramite l’interesse composto (come spiegato in questo mio articolo)

L’errore più grande? Non fare nulla
Cioè tenere i soldi sul conto convinto di non correre rischi: così facendo non farai altro che andare in contro a una perdita certa, data dall’inflazione (leggi il mio approfondimento).
Infatti l’inflazione sul lungo periodo può fare danni devastanti, soprattutto per noi italiani, che deteniamo mediamente una delle inflazioni più alte tra i paesi sviluppati.

I famosi soldi sotto al materasso equivalgono a firmare un contratto nel quale ti viene garantito di non andare in contro a grosse perdite, a fronte di perdere ogni anno almeno il 2 %.

I tuoi 10.000 € saranno sempre 10.000 € alla fine dell’anno, ma non potrai comprarci la stessa tipologia di prodotto che a gennaio costava 10.000 € e ora 10.200 €.
Le persone che hanno perso tutto, o sono state truffate dalle banche, non avevano nessuno degli strumenti che ti ho consigliato, bensì acquistavano singoli titoli azionari e obbligazionari, cosa che ti ho scritto più volte essere particolarmente rischiosa.
Ci sono poi gli speculatori seriali, che magari hanno bruciato cifre enormi in borsa, ma anch’essi non hanno usato ciò che ti ho consigliato, ma i soliti singoli titoli o strumenti derivati.
Senza offesa nei confronti di nessuno, ma se ci pensi, chi di solito non investe mai pur avendo dei buoni capitali sono proprio le persone più ignoranti dal punto di vista economico/finanziario.
Vuoi essere tra i furbi o tra i fessi?
Non bisogna poi essere pigri e farsi condizionare dal nostro cervello, che per sua natura trova maggiore gratificazione dalle cose immediate e non da quelle future (come il risultato di un investimento PAC).
Non bastano i soldi, serve anche la protezione
Qualsiasi piano d’investimento, anche curato nei minimi dettagli, viene dopo una attenta protezione del proprio patrimonio e della propria capacità di produrre reddito.
Leggi quindi i miei approfondimenti sulla responsabilità civile e sull’analisi dei rischi assicurativi.
Pronto per iniziare?
Ti ho lasciato diversi spunti, ora sta a te organizzarti e fare il possibile per rendere più sereno il futuro dei tuoi figli.